La devozione a Maria Santissima in Dom Adriano Gréa
Dom Gréa aveva per la Vergine Maria una devozione filiale che portava sempre nel suo cuore.
C’è un profondo legame Gréa instaura tra la devozione a Maria e quella a Cristo. Nelle sue stesse parole "Ricordatevi che la devozione alla Vergine è la misura della pietà che noi abbiamo per Gesù Cristo e Dio. Chi non ha la devozione per Maria, non l’ ha per Gesù…perché Maria è la Madre del bell’amore…la madre della pietà". La spiritualità del Gréa può essere racchiusa in queste parole: preghiera e sacrificio, con Maria, per amore del Cristo e della Chiesa, suo corpo mistico.
Dom Adriano Gréa non dimentica la profonda connessione che c’è tra Maria e la Chiesa: "La Chiesa è la sposa; Maria è la madre”. E’ Maria che deve formare e preparare la sposa del Figlio". In un momento particolarmente felice della sua riflessione e profondamente pieno di significato così continua: "La madre e la sposa: il sacrificio che Nostro Signore ha offerto sulla croce non è solo oblazione dell’umanità concepita nel seno di Maria, ma essendo questa umanità compendio della creazione, una tale oblazione diviene oblazione dell’intera opera di Dio. Due sono le persone per mezzo delle quali questa opera di Dio si riannoda a Cristo: Maria e la Chiesa, Maria sua madre e la Chiesa sua sposa. E’ lei che donando a Gesù un’umanità, le dona la materia per il suo sacrificio, ma donandola a Gesù, la dona anche alla Chiesa…Gesù nel suo sacrificio presenta al Padre quanto ha di più caro: sua Madre e la sua Sposa. ..la vita di Maria è un insieme misterioso ed ineffabile di dolori e di gioie…Maria è madre della Chiesa. In Gesù che si offre per la Chiesa, è Maria che si offre per lei. …Maria ha generato senza dolori Gesù nella gioia del Natale e generato noi ai piedi della croce nelle sofferenze del Figlio suo Gesù".
La sua devozione era presente quotidianamente, ad esempio amava recitare con la sua comunità Ave Maris stella tutte le sere e chiedeva di pregare per lui Maria Santissima.
In occasione della festa dell’Immacolata del 1906 definita da lui ”Dolce e cara festa” Dom Adriano Gréa scrive” Non dimenticatevi mai che essendo canonici regolari dell’Immacolata Concezione, siamo di suo dominio speciale, sotto la sua protezione costante e speciale.
Noi abbiamo diritto alla sua protezione e noi abbiamo il dovere di renderle omaggio, sempre, sempre”
Dom Ignazio DelaVenna ci racconta nella festa di Natale del 1916”Nonostante il peso degli anni Dom Gréa volle presiedere l’officio della mattina, delle lodi, dei vespri e prendere parola per ricordare alla popolazione di Baudin il meraviglioso amore di Nostro Signore per gli uomini” Alla fine della Messa rivolgendosi a Dom Ignazio ho dimenticato una cosa imperdonabile. Mi sono dimenticato di parlare della Santa Vergine alla fine dell’omelia. Ma Padre la vostra intera omelia era dedicata al mistero della Santa Vergine e al nostro Signore. No figlio mio, no figlio mio. Dobbiamo far sì che la Santa Vergine abbiamo il suo posto speciale quando parliamo al pubblico”.
Possiamo concludere con alcune bellissime parole dello stesso Dom Gréa “Dio tutto ci ha donato per mezzo di Maria, poiché per suo mezzo ci ha donato Cristo: "Come Dio ci ha donato il suo Figlio unico per Maria, è per Maria che tutto abbiamo ricevuto". E ancora "Gesù ci vuole là dove Egli è, ma, prima di introdurci con Lui nella gloria del Padre, vuole che con Lui abitiamo in quella della madre".
"Profumo di Santità"..
Spesso Dom Gréa ripeteva queste parole”Che il buon Dio ci doni dei santi” ma era lo stesso Don Grea ad emanare profumo di santità come ci dice Dom Paul Benoit La sua figura non passava “Dom Gréa dominava talmente tutti i suoi religiosi attraverso la superiorità della sua intelligenza, la grandezza ma anche l’amabilità delle sue virtù,per il suo farsi benvolere da tutti, per i suoi servizi alla Chiesa..
Noi guardavamo Dom Gréa per essere stato come un uomo di lume e un santo tutto bagnato nelle luci divine, unendo il tutto alla prudenza di un anziano alla bontà di un santo”.
Un domenicano Padre Constant ha detto di Dom Gréa “Guardare il fondatore e riconoscere in lui l’uomo di Dio era la stessa cosa…questi uomini così forti nel loro operato sono una razza a parte. Non vale la pena cercare paragoni. Gli uomini medi non hanno niente che gli assomigli.
Un giorno un cardinale si mise in ginocchio e gli chiese di benedirlo. Dom Gréa si inginocchiò lui stesso protestando che doveva essere lui a benedirlo. Dom Biehler raccontando questa scena della quale era testimone scrive” Io restai là davanti a loro due,confuso nel vedere due santi nell’essere così umili.
Nella stessa linea tante testimonianze quella di Dom Augustin Roux, Dom Martin Kessler, Dom Pierre Duval, Dom Athanase Desrosiers.
Possiamo utilizzare le parole del poeta Louid Le Cardonnel che in seguito a una visita a Sant’Antonio per consultare Dom Grea sulla sua vocazione sacerdotale riassume in tre parole la sua personalità ”Grande teologo,uomo dell’antichità,uomo di Dio.
estratto ”Dom Grea” di Mgr Felix Vernet (Labergerie 1828-1917)
La parola chiave del lettore:
Siete occhi che guardano e che sognano!
Continuate a sognare, a inquietarvi, a immaginare parole e visioni che ci aiutino a leggere il mistero della vita umana e orientino le nostre società verso la bellezza e la fraternità universale.
Aiutateci ad aprire la nostra immaginazione perché essa superi gli angusti confini dell’io, e si apra alla realtà tutta intera, nella pluralità delle sue sfaccettature: così sarà disponibile ad aprirsi anche al mistero santo di Dio. Andate avanti, senza stancarvi, con creatività e coraggio!
Papa Francesco