La meta é partire!

21 aprile 2025

 

Papa Francesco ci lascia dopo 12 anni di pontificato all’età di 88 anni.

 

 

Grazie Papa Francesco per la tua esistenza colma di Amore a servizio del popolo di Dio.

 

 

Associazione Culturale Dom Grea

 

Padre Lorenzo Rossi Fondatore 

Padre Rinaldo Guarisco Presidente

Padre Luigi Franchini Vice

 

 

 

 

L’ultima omelia

 

Anita Prati

 

 

L’ultima omelia di papa Francesco è stata l’omelia scritta per il giorno di Pasqua. A motivo della sua voce affaticata il papa non l’ha potuta leggere, ma ne ha affidato la lettura al cardinal Comastri. È un’omelia densa e breve, che si apre significativamente con il nome di Maria di Magdala e si chiude con una citazione dalla teologa e poeta Adriana Zarri.

 

Maria, dopo aver visto la pietra scostata dal sepolcro, corre a dirlo a Pietro e Giovanni; e Pietro e Giovanni, a loro volta, subito si mettono a correre verso il luogo della sepoltura di Gesù. Quella corsa è, per papa Francesco, molto più di un semplice dato narrativo:

 

“La corsa della Maddalena, di Pietro e di Giovanni dice il desiderio, la spinta del cuore, l’atteggiamento interiore di chi si mette alla ricerca di Gesù. Egli, infatti, è risorto dalla morte e perciò non si trova più nel sepolcro. Bisogna cercarlo altrove.”

 

Francesco ci consegna questo invito pressante, perentorio, e questa responsabilità: bisogna cercarlo altrove, il Signore della Vita. Non nei sepolcri, nei musei del tempo che fu, nelle storie imbalsamate, ma nella vita, nei volti e nelle storie vive dei fratelli e delle sorelle che camminano con noi lungo le strade di questo mondo. Dobbiamo cercarlo altrove, e cercarlo sempre:

 

“Cercarlo sempre. Perché, se è risorto dalla morte, allora Egli è presente ovunque, dimora in mezzo a noi, si nasconde e si rivela anche oggi nelle sorelle e nei fratelli che incontriamo lungo il cammino, nelle situazioni più anonime e imprevedibili della nostra vita. Egli è vivo e rimane sempre con noi, piangendo le lacrime di chi soffre e moltiplicando la bellezza della vita nei piccoli gesti d’amore di ciascuno di noi.”

 

In questo cercare, in questo cercarlo sempre, è la radice della nostra fede pasquale: una fede che non si adagia nella staticità del “si è sempre fatto così” e non si accomoda nella tranquillità delle rassicurazioni religiose, ma osa il coraggio inquieto della ricerca.

 

“Come Maria di Magdala, ogni giorno possiamo fare l’esperienza di perdere il Signore, ma ogni giorno noi possiamo correre per cercarlo ancora, sapendo con certezza che Egli si fa trovare e ci illumina con la luce della sua risurrezione.”

 

I passi svelti della Maddalena, di Pietro e di Giovanni, danno corpo alla speranza: non una semplice idea, una pia illusione, ma un movimento vitale che sostanzia di senso il nostro cammino.

 

“Non possiamo parcheggiare il cuore nelle illusioni di questo mondo o rinchiuderlo nella tristezza; dobbiamo correre, pieni di gioia. Corriamo incontro a Gesù, riscopriamo la grazia inestimabile di essere suoi amici. Lasciamo che la sua Parola di vita e di verità illumini il nostro cammino. “

 

L’omelia si chiude con una preghiera di Adriana Zarri: “Scrostaci, o Dio, la triste polvere dell’abitudine, della stanchezza e del disincanto; dacci la gioia di svegliarci, ogni mattino, con occhi stupiti per vedere gli inediti colori di quel mattino, unico e diverso da ogni altro.”

 

Gli occhi di papa Francesco, questa mattina, hanno accolto con stupore e gratitudine un mattino davvero nuovo.

 

Cercavo

 

Cercavo silenzi

di boschi e montagne,

di sguardi profondi,

di vento sul mare.

 

Cercavo passi

che riportano a casa,

che tracciano strade,

che camminano insieme.

 

Cercavo luce

a rischiarare la notte –

bagliori di fiamma,

tremolio di candele.

 

Cercavo acqua

che disseta la sete,

rinfresca la pelle,

inonda i pensieri.

 

Cercavo pane

per spezzare fatiche,

sostenere gli affanni,

carezzare il dolore.

 

Cercavo vino

per danzare la festa,

per cantare la vita,

liberare la gioia.

 

Cercavo parole

da riporre in silenzio

fra le pieghe del cuore –

parole da ascoltare,

parole da parlare,

parole da intrecciare

con legami d’amore.

 

Cercavo –

ho sempre cercato –

 

e Tu, ogni volta,

 

mi hai sempre trovato

 

Anita Prati


Presepe pasquale presso Casa Generalizia Cric a cura di Padre Giorgio Giovannini


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Senti il nostro cuore battere per te Maria!

Alzatevi e andate!

 

Vi suggerisco due verbi, pratici perché materni: due verbi di movimento che animavano il cuore giovane di Maria, Madre di Dio e nostra. Lei, per diffondere la gioia del Signore e aiutare chi era nel bisogno, “si alzò e andò”. Alzarsi e andare. Non dimenticare questi due verbi che la Madonna ha fatto prima di noi.

 

Papa Francesco

 

 

 

 

 

 "Il tuo sguardo su di me , Maria,

mi aiuti ad essere semplice, una che si dimentica , una che vuole perdersi nella

disponibilità di chi sa di esistere, da sempre, soltanto come un pensiero d’amore."

 

              Paul Claudel

 

 

 

 

Soprattutto tacque Maria davanti alle parole degli altri

“silenziosamente tutto serbava nel suo cuore”. Quando tutto sembra vanificarsi e risultare inutile di fronte ai potenti di turno, Maria apre Lei la strada del suo Figlio Gesù. La tattica di Dio quando ha voluto manifestarsi al mondo è stato quello di scegliere una persona o un piccolo gruppo di persone, inadeguate, incapaci, ma ricche di fede e di speranza e di fare le cose grandi dell’Onnipotente.

 

                                                                           Tuo il nostro cuore

 

                                                                           La Tua Associazione  

 


Canta il sogno del mondo! Padre Lorenzo Rossi

                                                                 Il nostro Fare consisterà nell'Essere!

 

 

 "L’apostolo è colui che diventa annuncio. La persona che risuona con la realtà, che vibra con la Parola, per cui la Parola in lui prende corpo.

 

La Parola che viene perché prende carne."

 

 

 

"Il compito di noi cristiani è essere nella propria vita inviati itineranti vivendo con lo scopo preciso di far parte con la nostra adesione al disegno di Dio. Viviamo il mistero attraverso le nostre scelte l'incontro con il Signore diffondendo la gioia della sua Resurrezione!

 

 

 

La nostra Associazione vive un meraviglioso cammino di preghiera, studio e ricerca formandoci secondo lo spirito di fraternità e a una vicendevole edificazione proprio secondo l'ideale di Dom Adriano Grea. In tutto il mondo possiamo far conoscere la bellezza della sua Opera e trasmettere il suo messaggio di santità attraverso la nostra vita di sacerdoti e laici

 

  Padre Lorenzo Rossi Fondatore Associazione Culturale Dom Adriano Grea

                                                                                                        Presidente Padre Rinaldo Guarisco 

                                                           Vice Padre Luigi Franchini 

 

 

 

Come nostra piccola testimonianza di Associazione culturale Dom Grea, desideriamo esprimere il nostro GRAZIE a Padre Lorenzo Rossi, fondatore della nostra Associazione, proprio come lui avrebbe desiderato insieme, uniti come un coro di lode al Signore per aver avuto il dono della sua esistenza, del suo camminare con noi.

 

Il più bel messaggio che desideriamo trasmettere in suo nome è il nostro sguardo, i nostri passi colmi della luce di Dio da trasmettere al mondo, incarnando così questa profonda Speranza con la nostra stessa vita proprio come ha fatto Padre Lorenzo. Padre Lorenzo ha aperto il varco facendoci comprendere fino in fondo che la vocazione procede di pari passo con l'incontro con Dio, non è un regalo prefabbricato. La scoperta di Dio è al tempo stesso un impegno in direzione di un nuovo stile di vita intessuto con cura nella quotidianità, è una visione della propria esistenza che respira nel cuore di Dio e trabocca di gioia del credere. Colui che scopre Dio e che è abbagliato da lui, non possiede un cammino già tracciato in anticipo, non è un itinerario ben disegnato con tappe definite, vivrà momenti bui e difficolta', ma non perderà mai l'orientamento dello sguardo e lo custodirà fino in fondo nutrendosi del Dio esistente, il Dio vivente, il Dio amante, gli altri dalla sua luce vedranno e pregheranno e saranno portati verso lo splendore della stessa verità. Padre Lorenzo ci ha indicato la strada con la preghiera, con lo studio, con momenti di fraternità e soprattutto, sognando sempre nuovi itinerari, incarnando questa visione e condividendola, trasmettendoci il profondo messaggio di Dom Grea: realizzare la propria umanità e l'umanità di tutti. È dare carne alla Parola, Parola che si fa storia tramite noi battezzati, sacerdoti ( come i nostri cari Padri Cric ) e laici immersi nella bellezza della vita religiosa,  in un'esistenza  piena con lo sguardo innamorato di Dio verso lo stesso Orizzonte. "Tempo è di unire le voci e di fonderle insieme e lasciare che la grazia canti e ci salvi la bellezza" David Maria Turoldo.

 

Per concludere le parole molto significative del nostro Padre Lorenzo:

 

"Darei sempre meno importanza di essere io religioso rispetto a chi ha formato una famiglia o a qualsiasi altra scelta, penso che nelle varie scelte quello che conta è essere tutti testimoni di un Amore, di una verità. Sempre più si affaccia l'idea che non c'è uomo al mondo che non debba sentirsi quasi come un incaricato speciale di trasmettere e di vivere questa testimonianza di Amore qualsiasi cosa abbia deciso di fare, in qualsiasi scelta abbia questo proposito nel cuore.Sentire nel cuore questa fedelta' essere testimoni della Speranza, del dono che Dio ci ha fatto."

 

 

 

 

 

 

Con  gratitudine e affetto

 

 

 

 

Associazione Culturale Dom Grea


Fermati..è una storia speciale..Dom Adriano Grea

 

“Dio è lode e canta in se stesso,nel segreto della sua vita,un inno eterno che non è altro se non l’espressione stessa delle sue perfezioni nel suo Verbo e il soffio del suo amore.Quando nella sua sapienza e bontà ha creato l’universo,egli ha donato come un’eco a questo cantico eterno”

 

 

Dom Adrien Grea

 

 

 

 

 

 

 L’esperienza di Dom Grea è un meraviglioso cammino che non può essere imprigionato in fasi circoscritte. Il sogno di Dom Grea è intessuto nel disegno di Nostro Signore.

 

 

 

L’opera principale di Dom Grea “De l’Eglise” è profondamente intrecciata alla storia delle sue comunità e quest’ultime a essa. E la sua opera appunto è il riflesso del suo sogno generato dal Disegno di Dio. Scorre tra le righe della sua opera letteraria principale  la sua  visione di santità,  passo dopo passo.. nel Suo passo. La  sua visione di santità è  avvertita in relazione al clero diocesano. Le  chiese particolari sono diramazione terrene della Chiesa universale riflesso trinitario. Noi suoi discepoli chiamati a vivificare le realtà delle chiese particolari di cui facciamo parte. Facendo della nostra vita una lode a Dio senza sosta. Chiamati a un’esistenza luminosa, espressione liturgica di quell’amore che ci ha amati ancora prima della nostra nascita. Chiamati a un dialogo ininterotto con Lui attraverso la preghiera, penitenza,  digiuno e  partecipazione all’eucarestia. Attraverso una vita contemplativa. Lui ascolta noi e noi Lui. Un ritaglio di Cielo intessuto insieme.

 

 

Una santità che infatti richiama ciascuno di noi a rispondere a dire il nostro Si. Ciascuno, nel proprio cammino di battezzati. Indipendentemente dall’essere religiosi o laici ognuno con l’amore a piene mani. E’ una Chiesa quella che Dom Grea sogna fatta sulle orme di ognuno come anticipazione, riflesso di quello che ci attende quando ci ricongiungeremmo con il Signore.


Sommario Cronologico di Dom.Marie-Etienne-Adrien Grèa.Fondatore dei Canonici Regolari dell’Immacolata Concezione(tratto da documenti inediti di Dom Harduin du Parc 1879-1976)

 

 

Nato a Lons-Le Saunier il 18 Febbraio 1828

 Prende la sua licenza in diritto civile,nel 1847

 Risulta primo de l’Ecole de Chartes,l’8 aprile 1850

 Ordinato sacerdote a Roma,il 20 settembre 1856

 Edmond Monnier,suo zio,aveva inaugurato una cappella dedicata all’ Immacolata Concezione,nella fonderia di Baudin(Jura) il 1 ottobre 1854

 Adrien Grea diviene assistente di Baudin 1856-1862 e vi fonda una scuola (Maitrise) in uno stile liturgico.

 Vicario Generale 1863-1880

 Trasferimento dalla Maitrise a St Claude nel 1865

 Fa i voti privati con i suoi primi discepoli 1866

 Pio IX accorda una benedizione autografa al progetto di restaurazione dei Canonici regolari,20 luglio 1870

Primi voti semplici nelle mani di Mons Nogret,la prima approvazione della Congregazione nella forma di Istituto Diocesano 8 settembre 1871

Decreto di Lode “Pluribus adhuc”8 aprile 1876

 Fondazione dell’Abbazia di Sant’Antonio 30 settembre 1896

 Passaggio dell’autorità al Reverendo Padre Delaroche,con i decreti del 26 gennaio e del 6 maggio 1907

 Approvazione delle Costituzioni ad septen 10 ottobre 1908

 Approvazione delle Costituzioni in perpetuum 11 febbraio 1913

Breve pontificio 11 febbraio 1913

Santa morte di Dom Adriano Grea 23 febbraio 1917 


Il suo cammino..

Marie Etienne Adrien Grea nacque a Lons le Saunier il 18 Febbraio 1828. Fu battezzato il 27 Febbraio nella Chiesa des Cordeliers. La famiglia poi si stabilisce  a Besancon.


 

 “L’aumonerie” (1856-1862)

Il 13 gennaio 1856 a Saint Claude prende gli ordini minori da Mons. Mabile. Il 20 settembre dello stesso anno è ordinato sacerdote avendo compiuto gli studi teologici sotto la guida di E. Hiron. Ritorna in Francia e a Baudin, nella diocesi di Saint Claude esercita il suo sacerdozio tra gli operai della officina appartenente allo zio materno e crea una maitrise, cioè una scuola di educazione religiosa ed iniziazione liturgica per bambini.

 

 

“ Aveva compreso che la liturgia,l’officio pubblico della Chiesa è il più potente mezzo di santificazione del popolo fedele, alla condizione ben inteso di essergli ben esposto e spiegato ( Mr Grevy il suo primo biografo)

 

 

 

“ E’ alla consacrazione di Notre Dame che devo la mia vocazione” Dom Grea (pag 39)

 

 


 

 

 

 

Nel 1863 è vicario generale del vescovo a Saint Claude, dove resta 18 anni. Rifiuta la nomina all’episcopato.

La maitrise di Baudin si era trasportata a Saint Claude nel 1865.

L’8 settembre 1871 Dom Grea con quattro compagni pronuncia i voti solenni nelle mani del vescovo di Saint Claude, che approva le loro regole ed istaura il servizio corale di giorno e di notte.

Nel 1876 Pio IX accorda il decreto di lode ai canonici regolari dell’Immacolata Concezione”. Il 12 marzo 1887 Leone XIII approvò e confermò l’istituto, rimandando in un momento più opportuno e l’approvazione delle costituzioni non complete. La comunità crebbe a più di 80 membri. Ciò che caratterizzava questa comunità era l’azione liturgica, lo spirito di penitenza e lo studio

La vita comune a Saint Claude

“ Siate nella pace di Dio amatevi teneramente gli uni gli altri e lavorate per avanzare tutti nel cammino della perfezione..”

 

 


Nel 1890 al seguito di difficoltà sorte con il clero della cattedrale di Saint Claude,la comunità di Dom Grea si traferisce a Saint Antoine, diocesi di Grenoble.

Qui si orienta con una grande comunità a cui erano legati piccoli priorati, i cui religiosi conservavano stretto rapporto con la casa centrale.

Il 30 settembre 1896 un decreto della congregazione dei vescovi e religiosi eresse il monastero dei canonici regolari di Saint Antoine in abbazia e Grea ricevette il titolo di abate.

Si aprirono fondazioni oltre al Canada, in Francia, Svizzera, Scozia ( Perù, Inghilterra e Italia più tardi)

 

Le impressioni di Dom Romain “ Dom Grea mi fa respirare e trovo qui un profumo di principi, di tradizioni e di vista monastica che mi ricordano i miei bei giorni di La Pierre qui Vire e i primi secoli dell’ordine monastico” (pag 102)

 

Nel 1900” Sono cinquanta. La comunità va molto bene,da ammirare..il quadro è interessante.. lo amiamo veramente. Il canto è dolce,così lieve e scorrevole.”


Dom Grea si trasferisce a Rotalier,il castello di famiglia nel comune di Sainte Agnes vicino a Lons le Saunier.

 

 

 

“ Dappertutto, dice il canonico Grevy, trasmetteva la sua dolcezza e la sua santa parola, rimase ciò che è sempre stato, disponibile e amabile con tutti”

Il castello Grea a Rotalier

 

Morte 23 Febbraio 1917

 

Mgr Maillet concluse la sua orazione dicendo “ Abitanti di questa parrocchia di Sainte Agnes siate fieri,circondatelo di onore e preghiere… Pregate per il riposo della sua anima. Supplicatelo di usare in vostro favore il suo potere presso Dio, ricorrete con fiducia alla sua intercessione”

 

Nelle sera prima di ritirarsi definitivamente i suoi figli al momento di inginocchiarsi sulla sua tomba ebbero l’impressione  come riporta  Dom de  la Venna “  emanava un profumo straordinario di pace, di fiducia soprannaturale, di gioia”.