La meta è partire

 

Farò della mia vita il Tuo annuncio

 

Signore, è facile distribuire parole, non contano nulla, escono spontaneamente le si può pronunciare e poi ci si può allontanare senza aver fatto nulla per i propri fratelli.

Ecco perché Signore questa volta io farò dei gesti le parole.

Consolerò chi è barricato nel suo dolore, a chi è murato nella tristezza aprirò la porta della gioia, a chi è emarginato, a chi è rifiutato sarò accoglienza. Darò quello che ho partendo dal mio sorriso, essere una presenza amica. Parlerò Signore Annunciandoti. 

 

Maria Zambrano

 

 

 

 

 

 

 Padre Lorenzo Rossi Fondatore Associazione Culturale Dom Grea 

Padre Rinaldo Guarisco Presidente 

Padre Luigi Franchini Vicepresidente


Notizie Capitolo 2024 dei Canonici Regolari Immacolata Concezione

LETTERA DEL SUPERIORE GENERALE

 

DEI CANONICI REGOLARI DELL’IMMACOLATA CONCEZIONE

AL TERMINE DEL CAPITOLO GENERALE 2024

 

Carissimi Confratelli CRIC,

a conclusione dei lavori del Capitolo 2024, mi rivolgo a voi con alcune brevi considerazioni da estendere a tutti i confratelli delle nostre comunità per iniziare insieme un nuovo cammino ormai alle porte dell’Anno Santo e per accompagnare la lettura e la condivisione delle Delibere promulgate in questi giorni di assemblea capitolare.

Innanzitutto, esprimo la mia riconoscenza e gratitudine ai membri del Capitolo per la fiducia che mi hanno nuovamente accordato, con questo nuovo mandato per un altro sessennio, insieme al nuovo Consiglio Generale.

Un grazie speciale a don Marco Vitale per il percorso formativo fatto in questi ultimi anni e per averci accompagnato e guidato come facilitatore durante lo svolgimento del Capitolo 2024.

Un grazie anche alla Segretaria Serena Di Tommaso per il lavoro svolto in collaborazione con il Segretario del Capitolo Padre Luigi Franchini.

Sono stati giorni vissuti nella fraternità e nella ricerca corale del bene per la nostra comunità, per renderla più consapevole del proprio patrimonio carismatico e dell’importanza di guardare avanti, nonostante limiti e difficoltà, con fiducia e speranza.

 

Come potrete leggere dal documento finale il tema generale è stato modificato in questo nuovo titolo: “IL

CARISMA CRIC OLTRE I CRIC. I Canonici Regolari pellegrini di speranza: un cammino di

comunione, missione e partecipazione”.

 

Riprendendo la breve spiegazione del titolo che trovate nel documento, abbiamo voluto evidenziare che

« “Oltre” ci orienta al futuro e il futuro dei CRIC è iniziato il giorno stesso della nostra Fondazione. Oggi,

quel lontano passato non esiste più così, come non esiste ancora il nostro futuro: esiste il presente! Partiti

dall’esperienza di Dom Gréa, memori delle belle testimonianze di tanti confratelli, siamo dunque

pellegrini di Speranza per arrivare alla meta della santità».

 

Tenendo presente i suggerimenti giunti dalla consultazione fatta in questi mesi con un questionario per la

formulazione dell’ “Instrumentum Laboris”, abbiamo suddiviso il documento in quattro tematiche,

ognuna delle quali è stata declinata con obiettivi e suggerimenti pratici, da verificare a metà percorso del

sessennio con un Consiglio Allargato.

I grandi temi sono i seguenti:

 

A - PROSPETTIVE PER IL FUTURO DELLA NOSTRA CONGREGAZIONE, TENENDO

CONTO DEL NOSTRO PICCOLO NUMERO;

B - VITA CONSACRATA E SINODALITÀ, CON ATTENZIONE ALLA PASTORALE DI

COMUNIONE;

C - li SERVIZIO DELL’AUTORITÀ E L’OBBEDIENZA: FORMAZIONE DELLA

LEADERSHIP;

D - FORMAZIONE PERMANENTE.

 

Naturalmente sarà una Commissione, creata appositamente dal Consiglio generale, incaricata di formulare

progetti e programmi per meglio realizzare questo percorso. Inoltre “le proposte della Commissione

potranno essere adattate dalle singole comunità territoriali e locali”.

Vorrei solo ribadire come ormai sia giunto il tempo di riflettere seriamente sul nostro futuro di Cric

tenendo conto della forte sollecitazione che ci è giunta dal Dicastero della Vita Consacrata, con una lettera a me indirizzata il 15 ottobre 2018 (Prot. SG 62/2018) in risposta alla relazione finale del precedente

Capitolo. Abbiamo già avuto l’occasione di confrontarci su questa lettera all’inizio del mio mandato.

Tuttavia, senza cadere in un allarmismo che crei angoscia e preoccupazione eccessive, impedendoci di

vivere serenamente il nostro presente, accogliamo con responsabilità questo invito per salvaguardare il

nostro ricco patrimonio carismatico.

 

Vi riporto, quindi, la parte centrale della lettera che può essere di aiuto a pregare e confrontarci meglio

sul nostro futuro:

«L’esiguità numerica dei membri e l’avanzamento dell’età anagrafica impongono all’istituto l’attenta

ponderazione delle strategie di animazione e degli obbiettivi pastorali, per dare continuità al patrimonio

carismatico; gioverebbe senz’altro incentivare forme di interscambio all’interno della Confederazione

dei Canonici Regolari di Sant’Agostino, di cui la vostra Congregazione fa parte, ma potrebbe rivelarsi

arricchente anche l’esperienza di una collaborazione intercongregazionale.

Nella Relazione si richiama l’importanza d’incarnare, nel vissuto quotidiano, l’ideale della fraternità

evangelica, criterio qualificativo della vita comunitaria, dell’impegno formativo-apostolico,

dell’autenticità della testimonianza apostolica... »

Il Dicastero per la Vita consacrata sta preparando un nuovo documento con le linee da attuare per sosteneree guidare le piccole comunità religiose.

Come già ho ricordato nella mia omelia durante la santa messa con il Rito di insediamento, «noi vogliamo

vivere il presente con passione e con umiltà, coltivando il desiderio di essere custodi accoglienti del

Regno, lasciandoci “addolcire e modellare da Gesù e dal suo Spirito...”».

 

 

Maria, Stella Maris, ci guidi verso porti più sicuri di serenità, fraternità e speranza! Quella speranza che

è immagine di un’àncora che ci dà stabilità e sicurezza anche in mezzo alle acque agitate della vita!

 

Che il Signore Gesù, per intercessione di Maria Immacolata, di S. Agostino e di tutti i Santi dell’Ordine

canonicale, ci accompagni in questo cammino, seguendo le orme del nostro padre Dom Adrien Gréa.

 

 

P. Rinaldo Guarisco

Superiore Generale Allegato 2.

 

 

 

DELIBERE CAPITOLARI

 

Il carisma dei CRIC oltre i CRIC

I Canonici Regolari, pellegrini di speranza:

un cammino di comunione, missione e partecipazione

 

SUL TITOLO DEL CAPITOLO GENERALE 2024

«Oltre» ci orienta al futuro e il futuro dei CRIC è iniziato il giorno stesso della nostra Fondazione. Oggi,

quel lontano passato non esiste più così, come non esiste ancora il nostro futuro: esiste il presente! Partiti

dall’esperienza di Dom Gréa, memori delle belle testimonianze di tanti confratelli, siamo dunque

pellegrini di Speranza per arrivare alla meta della santità: facciamo attenzione a non trasformarci in

girovaghi senza un obiettivo chiaro!

 

Dom Gréa

«Non siamo nuovi, proveniamo da molto lontano. Noi ci proponiamo di fare quello che facevano gli

apostoli...il nostro spirito è lo spirito della Chiesa o meglio lo Spirito Santo che è nella Chiesa».

Dalle Costituzioni

[2] «Fondati sulla Grazia battesimale... ci sforziamo di realizzare con i nostri fratelli un’autentica comunione di vita... essa trova la sua sorgente e la sua più perfetta espressione nell’Eucaristia e nella preghiera comune, specialmente nella Liturgia delle Ore, che esprime e crea l’unione dei cuori».

Dalla Bolla di indizione del Giubileo Ordinario dell’Anno 2025

[24] «La speranza trova nella Madre di Dio la più alta testimone. In lei vediamo come la speranza non sia fatuo ottimismo, ma dono di grazia nel realismo della vita. Come ogni mamma, tutte le volte che guardava al Figlio pensava al suo futuro, e certamente nel cuore restavano scolpite quelle parole che Simeone le aveva rivolto nel tempio (Lc 2,34-35). E ai piedi della croce, mentre vedeva Gesù innocente soffrire e morire, pur attraversata da un dolore straziante, ripeteva il suo “sì”, senza perdere la speranza e la fiducia nel Signore. Non è un caso che la pietà popolare continui a invocare la Vergine Santa come Stella maris, un titolo espressivo della speranza certa».

[25] «“Noi, che abbiamo cercato rifugio in lui, abbiamo un forte incoraggiamento ad afferrarci saldamente alla speranza che ci è proposta. In essa, infatti, abbiamo come un’àncora sicura e salda per la nostra vita: essa entra fino al di là del velo del santuario, dove Gesù è entrato come precursore per noi” (Eb 6,18-20). È un invito forte a non perdere mai la speranza che ci è stata donata, a tenerla stretta trovando rifugio in Dio.

 

L’immagine dell’àncora è suggestiva per comprendere la stabilità e la sicurezza che, in mezzo alle acque

agitate della vita, possediamo se ci affidiamo al Signore Gesù».

 

In conformità al dibattito capitolare disponiamo:

1. Che il titolo del Capitolo Generale 2024 sia mutato da «Il futuro dei CRIC oltre i CRIC. I Canonici

Regolari, pellegrini di speranza: un cammino di comunione, missione e partecipazione» in «Il carisma dei

CRIC oltre i CRIC. I Canonici Regolari, pellegrini di speranza: un cammino di comunione, missione e

partecipazione».

Tenuto conto delle suddette premesse e considerazioni, ci poniamo i seguenti obiettivi:

2. Nutrire una sempre maggiore fiducia nella Chiesa, nel nostro Istituto religioso, nella società, nelle

relazioni interpersonali ad intra e ad extra, nella promozione della dignità di ogni persona e nel rispetto

del creato affinché la nostra testimonianza possa essere nel mondo lievito di genuina speranza e annuncio

profetico di cieli nuovi e terra nuova (cfr. 2Pt 3,13).

3. Incrementare sempre più la nostra disponibilità — nel rispetto della coscienza di ciascuno, delle

necessità del nostro Istituto religioso e dei carismi e delle fragilità personali — ad essere il seme che cade

a terra per portare molto frutto. Ciò ci permetterà di non essere eccessivamente egocentrati, con il rischio

di perdere la nostra vita nello Spirito (cf. Gv 12,24-25) e privare il nostro Istituto di un fecondo

rinnovamento pasquale.

 

A) PROSPETTIVE PER IL FUTURO DELLA NOSTRA CONGREGAZIONE,

TENENDO CONTO DEL NOSTRO PICCOLO NUMERO

Intuire nuove prospettive richiede il dono della creatività e della gestione della complessità, a livello

personale e comunitario, e dalla quale, giunti nel nostro contesto, non possiamo indietreggiare se

vogliamo ancora portare frutto al servizio del Regno attraverso la nostra vocazione di Canonici.

Da “La vita fraterna in comunità” (Congregazione per gli IVCSVA, 1994)

[64] «b) Le piccole comunità sono certamente possibili, anche se si rivelano più esigenti per i loro membri.

c) È necessario quindi che esse si diano un programma di vita solido, flessibile e obbligante approvato dalla

competente autorità, che assicuri all’apostolato la sua dimensione comunitaria.

d) non è raccomandabile che un Istituto sia costituito solo da piccole comunità. Le comunità più numerose

sono necessarie. Esse possono offrire sia all’intero istituto, come alle piccole comunità apprezzabili servizi:

coltivare con più intensità e ricchezza la vita di preghiera e le celebrazioni, essere luoghi privilegiati per lo

studio e la riflessione, offrire possibilità di ritiro e di riposo ai membri che lavorano nelle frontiere più difficili della missione evangelizzatrice. Questo scambio tra una comunità e l’altra è reso fecondo da un clima di benevolenza e di accoglienza».

[65] «Una realtà con la quale a volte ci si imbatte è quella di religiosi e religiose che vivono da soli. La vita

comune in una casa dell’istituto è essenziale alla vita religiosa».

Dalla lettera di Papa Francesco ai consacrati (2014)

[II.3] «la vita consacrata è chiamata a perseguire una sincera sinergia tra tutte le vocazioni nella Chiesa, a

partire dai presbiteri e dai laici, così da “far crescere la spiritualità della comunione prima di tutto al proprio interno e poi nella stessa comunità ecclesiale e oltre i suoi confini”» ...

Alla luce delle nostre considerazioni capitolari ci poniamo come obiettivi:

4. Il puntare ad avere piccole comunità (con non meno di 3 confratelli, dove è possibile) al fine di

rispondere sempre meglio al proprium della vita comunitaria e di aiutare ad evitare l’isolamento di alcuni

nostri confratelli.

 

5. Avere comunque qualche comunità più numerosa che consenta dinamiche più ampie tra i confratelli.

6. Offrire una reale testimonianza di vita canonicale, a partire da un valido progetto di vita personale e di

vita comunitaria, collaborando con i laici, i religiosi e le religiose, i presbiteri e i vescovi dove prestiamo

il nostro servizio. Sarà utile far conoscere il nostro carisma congregazionale ed aprire le nostre case alle

iniziative pastorali frutto di collaborazione con altre realtà ecclesiali.

7. Favorire lo scambio fraterno tra i confratelli delle varie case e nazioni per una maggiore conoscenza tra

i membri dell’Istituto religioso e i diversi contesti in cui vivono i confratelli.

 

B) VITA CONSACRATA E SINODALITÀ,

CON ATTENZIONE ALLA PASTORALE DI COMUNIONE

Chiesa, comunione e sinodalità sono tre realtà, diverse ed interconnesse, che dicono la necessità

evangelica che il Popolo di Dio cammini insieme! In questa dinamica, i religiosi sono il segno visibile

della profezia! Occorre trasformare la vita ordinaria in “palestre di sinodalità” affinché la comunione

non sia solo un desiderio ma un bisogno che sgorga dal cuore di chi condivide le gioie e i dolori delle

fatiche vissute quotidianamente al servizio del Regno.

Dalle Costituzioni CRIC

[6] «La comunione di vita esige una mutua presenza dei singoli membri, che si concretizza nella condivisione dell’abitazione, del lavoro, e dei beni (Cf voto e virtù di povertà) e delle responsabilità. Essa trova la sua sorgente e la sua più perfetta espressione nell’Eucarestia e nella preghiera comune, specialmente nella Liturgia delle Ore, che esprime e crea l’unione dei cuori».

[7] «Segno visibile della vita di comunità è la partecipazione agli «acta communia» — pasti consumati in

amicizia, ricreazioni, ecc. —, in modo del tutto speciale quella al Capitolo, inteso come «revisione di vita»,

aiuto vicendevole e scambio fraterno di opinioni, riguardo all’aspetto spirituale, intellettuale e pastorale...»

[101] «d) I superiori locali si guarderanno bene dal limitare il loro interesse alla propria comunità, ma avranno a cuore la vita dell’intero Istituto».

Dal Direttorio CRIC [38] «Ogni comunità locale come ogni religioso si impegni per instaurare forme inedite e concrete di

“comunicazione” con altri religiosi presenti nella parrocchia, zona, settore apostolico o diocesi. Uno spirito di fraterna collaborazione deve sostenere questo impegno. Ciascuno secondo le proprie capacità e nei limiti di quanto proposto, accetterà volentieri di assumersi responsabilità in organismi di coordinamento apostolico o di spiritualità».

[39] «In questo sforzo di apertura e di confronto, i membri e le case della Confederazione dei Canonici Regolari di S. Agostino e di tutto l’Ordine Canonicale (Canonichesse) avrà un posto privilegiato».

Premesso tutto ciò, desideriamo perseguire i seguenti obiettivi:

8. Ritenere la Sinodalità via privilegiata per incarnare il Vangelo nella vita della Chiesa.

9. Valorizzare la Liturgia delle Ore.

10. Cercare di vivere con passione una vera pastorale di comunione con il Santo Popolo di Dio.

11. Curare un rapporto filiale con il Vescovo della Chiesa locale.

12. Realizzare all’inizio di ogni anno, in ogni comunità (a partire dal progetto personale), un progetto

comunitario da vivere corresponsabilmente fra i confratelli, per declinare nell’oggi e nel qui le

Costituzioni, affinché non siano una rete o troppo larga o troppo stretta. Tale progetto comunitario sia

verificato a fine anno.

 

13. Creare esperienze di comunione di vita condivise all’interno della comunità stessa. Esperienze che

servano per alimentare il fuoco e l’entusiasmo della vita e che possano eventualmente essere aperte ad

altri.

 

C) IL SERVIZIO DELL’AUTORITÀ E L’OBBEDIENZA; FORMAZIONE DELLA

LEADERSHIP

Il servizio dell’autorità si impara lungo due binari: il saper obbedire prima, e l’essere preparati poi; nel

mezzo l’esperienza di vita comunitaria.

Dalle Costituzioni

[38] «In spirito di fede, dunque, ci prefiggiamo di scoprire in comunità il progetto di Dio per meglio amare e servire; uniti nella carità per il Signore e per i fratelli cerchiamo insieme la volontà di Dio nella preghiera unanime, nel dialogo leale, nel vero senso di responsabilità e corresponsabilità...

a) Il superiore locale ha cura innanzitutto di dirigere, sostenere e consigliare i confratelli. Veglia sulla vita

religiosa, pastorale, intellettuale di ciascuno, offrendo a tutti i mezzi atti alla loro formazione e promozione...

b) La funzione del superiore locale è quella di una presenza fraterna piuttosto di quella di chi comanda. Il

superiore è colui dal quale devono provenire l’animazione, le iniziative, il coordinamento degli incarichi e la cui preoccupazione non è quella di imporre il proprio pensiero, bensì quella di pervenire, con i suoi fratelli, ad un comune sentire e a un comune impegno nel lavoro e nella fatica».

Tenuto conto del confronto emerso in Capitolo, si fissano i seguenti obiettivi:

14. Proporre ed incentivare la partecipazione dei Superiori, ai diversi livelli, ad appositi corsi di

formazione e ad un confronto sistematico tra Superiori locali.

15. Favorire la presenza dell’Animatore e/o del Superiore Generale nelle diverse Comunità per

condividere un congruo tempo di vita fraterna.

16. Favorire, all’interno delle Comunità, una periodica rotazione delle responsabilità per incrementare lo

spirito di collaborazione e condivisione.

17. Il Superiore, come un buon padre e con la collaborazione della Comunità, abbia particolarmente a

cuore l’animazione vocazionale (cf. Costituzioni [69]). Individuare almeno un confratello, appositamente

preparato, per curare la formazione iniziale alla vita consacrata.

18. Puntare ad una maggiore crescita nella capacità di ascolto reciproco tra confratelli anche attraverso

momenti di preghiera, guidati da uno di noi, come la Lectio o gli Esercizi Spirituali.

 

D) FORMAZIONE PERMANENTE

Due sono le cose che spettano ai chierici: lavorare per il loro nutrimento e al nutrimento degli altri. Noi

disponiamo di due elementi per il nostro nutrimento: la preghiera e lo studio. È necessario che il prete

studi. Deve avere per questo studio un interesse non libresco, ma quello proprio dei padri, in modo che

possa servirsene nella preghiera e arricchirla; questo ne farà un contemplativo; è necessario che il prete

sia contemplativo (Dom Gréa).

 

Dalle Costituzioni

[94] «È prova di maturità l’essere convinto che la formazione non termina con l’impegno definitivo o con il ricevere gli ordini sacri: questa deve continuare lungo tutta l’esistenza, con la stessa disponibilità

all’accoglienza e alla ricerca:

 a) affinché il religioso persegua il suo “sviluppo umano” nelle esperienze felici e tristi, soprattutto nella

monotonia della vita quotidiana;

b) affinché lasci continuamente crescere in lui, nelle successive tappe della sua vita, il Cristo che in lui vuole raggiungere la sua pienezza;

c) affinché aggiorni incessantemente le sue conoscenze teologiche e umane, allo scopo di sapere sempre parlare agli uomini di oggi con linguaggio appropriato: studi, sessioni, “corsi di recupero”, “anno sabbatico” quando ciò sia possibile.

I Superiori dovranno fare di tutto per offrire ai loro fratelli la possibilità concreta di condurre a buon fine questo programma».

Da “La vita fraterna in comunità”: essere una comunità in continua formazione

[43] «Il rinnovamento comunitario ha tratto notevoli vantaggi dalla formazione permanente. Raccomandata e delineata nelle sue linee fondamentali dal documento Potissimum Institutioni, è considerata da tutti i responsabili di istituti religiosi di vitale importanza per il futuro...

Una delle finalità di tali iniziative è di formare comunità mature, evangeliche, fraterne, capaci di continuare la formazione permanente nel quotidiano. La comunità religiosa, infatti, è il luogo ove i grandi orientamenti diventano operativi, grazie alla paziente e tenace mediazione quotidiana. La comunità religiosa è la sede e l’ambiente naturale del processo di crescita di tutti, ove ognuno diviene corresponsabile della crescita dell’altro...»

Premesso tutto ciò, si propone quanto segue:

19. Costituire una commissione che, a partire dalle indicazioni capitolari, realizzi un progetto di

formazione permanente e relativo programma.

20. Tenere in considerazione le indicazioni magisteriali, della Santa Sede e della Confederazione dei

Canonici, che verranno promulgate nel sessennio.

21. Obiettivi formativi da perseguire: approfondire la formazione sulla preghiera (liturgica, biblica, ...),

formarci ad accettare e svolgere responsabilmente gli incarichi richiesti come servizio alla Comunità,

qualificare la nostra capacità di comunicazione interpersonale.

22. È nostro desiderio condividere, con i confratelli e con coloro che lo desiderino, il nostro Carisma e la

nostra vita pastorale attraverso il sito, il giornalino, la newsletter ed eventuali altri strumenti di

comunicazione.

23. Coinvolgere, ove possibile, altri canonici nella formazione permanente.

24. Arricchire la nostra umanità con la condivisione, ad esempio, di iniziative culturali e ricreative, una

mezza giornata insieme, un film, ritiri spirituali.

25. Continuare con la metodologia anche dei laboratori, se possibile, in forma residenziale.

26. Offrire la possibilità di una supervisione delle dinamiche intracomunitarie per favorire il

discernimento comunitario e la metodologia sinodale.

27. Le proposte della Commissione potranno essere adattate dalle singole comunità territoriali e locali.

 

LETTO E APPROVATO NELLA SESSIONE CAPITOLARE

 

 

DEL GIORNO 3 LUGLIO 2024 A ROMA


INFORMAZIONI CONSIGLIO GENERALE giugno 2024.

 

Il nuovo Consiglio Generale eletto dal Capitolo Generale è così composto:

P. RINALDO GUARISCO, Superiore Generale Padre

P. LIVIO ROZZINI, Vicario Generale

e i Padri Consiglieri:

P. ERASMO BATTISTA FIERRO

P. THOMAS DOME

P. REDIBERTO LAZO MARCHÁN.

Il Superiore Generale con voto collegiale del suo Consiglio nomina Padre Erasmo Battista Fierro

Segretario Generale.

Per la carica di Economo Generale, il Padre Generale propone a P. Riccardo Belleri di continuare

il suo lavoro finora svolto con grande dedizione e competenza. Il Padre accetta ed è quindi nominato dal

Padre Generale ECONOMO GENERALE CRIC.

Il Superiore Generale nomina LEGALE RAPPRESENTANTE della Congregazione P. BRUNO

RAPIS e, come PROCURATORE GENERALE, P. Livio Rozzini.

Il Consiglio rende noto che il Capitolo Generale CRIC ha nominato come Delegato al Consiglio

Primaziale della Confederazione CRSA, Padre Allan R. Jones e come suo supplente Padre James Cassidy.

Il Superiore Generale e il suo Consiglio, colgono l’occasione per ringraziare P. Francesco Tomasoni, P.

Angelo Segneri e P. Giuseppe Chiarini per il servizio alla Congregazione svolto negli ultimi 6 anni.

1. NOMINA DEGLI ANIMATORI DELLE COMUNITÀ TERRITORIALI E ANALISI

DI ALCUNE SITUAZIONI PARTICOLARI.

1.a. COMUNITÀ TERRITORIALE DEL PERÙ

P. Rediberto Lazo Marchán, parroco della Parrocchia di Tamarindo, viene nominato dal Superiore

Generale, con il consenso del Consiglio, Animatore Territoriale della Comunità CRIC Peruviana.

Viene chiesto a P. Luis Enrique Serra di trasferirsi nella casa di formazione S. Agustín in Piura,

con la nomina di Superiore Locale, dove già risiede P. Kelvin Ipanaqué Bruno, il quale è suggerito

come economo territoriale.

P. Cesar Schwarz e P. Alvaro Carpio continueranno a vivere nella Casa “Adrian Gréa” in Lima. Il giovane

professo Fr. Juan Omar Martinez Coronado risiederà a Lima fino alla conclusione degli studi previsti per

dicembre 2024. Per una ridistribuzione degli incarichi: P. Cesar Schwarz è nominato Superiore Locale

di Lima e P. Alvaro Carpio, responsabile della formazione di Fr. Juan Omar Martinez Coronado.

1.b. COMUNITÀ TERRITORIALE DEGLI USA

Vengono confermati gli incarichi:

P. Thomas Dome, Animatore Territoriale della Comunità CRIC americana;

P. Pasquale Vuoso, Superiore Locale di Santa Paula;

P. Christopher Reeve economo della D. Gréa House.

1.c. COMUNITÀ TERRITORIALE DELL’ITALIA

Tenuto conto del voto consultativo della Comunità e un confronto con alcuni confratelli, viene nominato

P. Erasmo Battista Fierro, Animatore Territoriale della Comunità italiana.

A seguito di alcune richieste da parte dei singoli confratelli, così si dispone:

 

P. Erasmo Battista Fierro viceparroco della Parrocchia S. Maria Maddalena in Volta Mantova,

P. Bruno Rapis viceparroco della Parrocchia S. Maria Regina Pacis a Monteverde in Roma.

A P. Luigi Franchini, Superiore della Casa Generalizia, viene chiesto una collaborazione con la

Parrocchia S. Maria Regina Pacis a Monteverde.

Il Superiore Generale concede a P. Angelo Segneri di risiedere, per un anno, nella Diocesi di Verona

presso la Parrocchia Isola della Scala.

È accolta la domanda di ammissione al Noviziato di Don Francesco Guarino. Inizierà l’anno di

noviziato presso la Casa Canonica della Parrocchia Natività di Maria sotto la guida del P. Maestro Stefano

Liberti coadiuvato dal Vicario Generale, domenica 15 settembre 2024 durante la preghiera dei Vespri.

COMUNITÀ DIPENDENTI DIRETTAMENTE DAL SUPERIORE GENERALE

P. Allan R. Jones, su richiesta di P. James Cassidy, viene nominato Superiore Locale della Comunità

CRIC Inglese.

2. LA FORMAZIONE PERMANENTE E IL COINVOLGIMENTO DEI LAICI.

A. Il Capitolo ha affidato al Consiglio Generale l’istituzione di una Commissione perché possa

realizzare un progetto formativo adattabile ad ogni realtà comunitaria. Vista l’esperienza di questi

ultimi anni, in attesa di comprendere l’elezione del nuovo Superiore Provinciale dei CRL, ci

auspichiamo di continuare a collaborare nel campo formativo con l’auspicio di possibili progetti

futuri.

La commissione è così composta:

1. P. Livio Rozzini, Vicario Generale – Presidente della Commissione;

2. P. Thomas Dome, Animatore Territoriale USA;

3. P. Rediberto Lazo Marchán, Animatore Territoriale Perù;

4. P. Stefano Liberti;

5. P. Francesco Tomasoni.

La convocazione per la Commissione per la Formazione è per Venerdì 30 Agosto alle ore 21:00 (ore

italiane), presso la Casa Generalizia.

B. Per la corresponsabilità dei Laici per il Carisma CRIC. Sollecitiamo gli Animatori

Territoriali, chiedendo aiuto a Confratelli disponibili e sensibili a questo tema, a porre in atto

iniziative formative, fraterne e residenziali.

VARIE ED EVENTUALI

- È stato eletto nuovo Abate dei CRL, Don Edoardo Parisotto.

Sabato 21 settembre 2024, nella Chiesa Abbaziale di San Secondo in Gubbio alle ore 11:00,

riceverà la Benedizione Abbaziale da S.E.R. Card. Matteo Maria Zuppi, Arcivescovo di Bologna,

Presidente CEI.

- Il Superiore Generale ricorda alcuni appuntamenti previsti nell’ambito della Confederazione CRSA:

a. Dal 23 al 26 settembre 2024, giornate di studio e Consiglio Primaziale a Novacella.

 

b. Dal 28/7 al 1/8 2025, in Polonia si svolgerà il Congresso CRSA.

CONGREGAZIONE

DEI CANONICI REGOLARI

DELL’IMMACOLATA CONCEZIONE

 

Via Federico Torre, 21 -  00152  Roma          tel. 065806496/  fax 06 5814837

Email:  rinaldoguarisco@gmail.com

 

CAPITOLO GENERALE 2024

NOTIFICA DI ELEZIONE DEL SUPERIORE GENERALE

E DEL SUO CONSIGLIO

 

Durante il Capitolo Generale regolarmente ed ufficialmente costituito, oggi, giovedì 28 giugno 2024, a Roma presso la Casa Generalizia della Congregazione dei Canonici Regolari dell'immacolata Concezione, in via Federico Torre 21, si procede all'elezione del Superiore Generale secondo le norme contenute nelle Costituzioni al n. 146a.

 

Raggiunta la maggioranza richiesta dei due terzi, PADRE RINALDO GUARISCO È ELETTO SUPERIORE GENERALE.

Alla domanda di rito, se accetta l'elezione, dichiara di accettare l'elezione a Superiore Generale della Congregazione dei Canonici Regolari dell'immacolata Concezione.

 

Di seguito si passa alla votazione per il VICARIO GENERALE e per i tre CONSIGLIERI.

 

Vengono eletti i seguenti confratelli:

 

PADRE LIVIO ROZZINI, VICARIO GENERALE;

PADRE ERASMO BATTISTA FIERRO, CONSIGLIERE;

PADRE THOMAS DOME, CONSIGLIERE;

PADRE REDILBERTO LAZO MARCHAN, CONSIGLIERE

 

 

 

                                                                           

                                                                                     p. Luigi Franchini

                                                                                  Segretario del Capitolo

 

 

 

 

"Ipse vero qui vobis praeest, non se existimet potestate dominantem, sed caritate servientem

 

feliciem" RSA V1,3.


E' festa! Anniversario 40 anni di sacerdozio di Padre Rinaldo e 30 anni di Padre Gigi. Area " Guardiamo il futuro con gioia insieme"

“Il sacerdote, testimone e non funzionario,

è chiamato ad essere nel mondo

un pellegrino di speranza,

nel vincolo della carità,

della condivisione e della fraternità!”

 

Papa Francesco, dal messaggio per la 61a giornata mondiale di preghiera per le vocazioni – 2024


Senti il nostro cuore battere per te Maria!

Alzatevi e andate!

 

Vi suggerisco due verbi, pratici perché materni: due verbi di movimento che animavano il cuore giovane di Maria, Madre di Dio e nostra. Lei, per diffondere la gioia del Signore e aiutare chi era nel bisogno, “si alzò e andò”. Alzarsi e andare. Non dimenticare questi due verbi che la Madonna ha fatto prima di noi.

 

Papa Francesco

 

Abita nel cuore, sulle braccia, sulle ginocchia di Maria.

Vuole che anche noi siamo dov'è Lui e prima di chiamarci ad abitare con Lui nella gloria del Padre vuole che abitiamo con Lui nella gloria della madre. Rallegriamoci di essere suoi figli. Onoriamo e facciamo onorare questo mistero. Conosciamolo, meditiamolo, facciamo in modo che sia per noi motivo di gioia, glorifichiamolo con il nostro comportamento.

 

Dom Adriano Grea 

 

 

 

 

 

 "Il tuo sguardo su di me , Maria,

mi aiuti ad essere semplice, una che si dimentica , una che vuole perdersi nella

disponibilità di chi sa di esistere, da sempre, soltanto come un pensiero d’amore."

 

              Paul Claudel

 

 

 

 

Soprattutto tacque Maria davanti alle parole degli altri

“silenziosamente tutto serbava nel suo cuore”. Quando tutto sembra vanificarsi e risultare inutile di fronte ai potenti di turno, Maria apre Lei la strada del suo Figlio Gesù. La tattica di Dio quando ha voluto manifestarsi al mondo è stato quello di scegliere una persona o un piccolo gruppo di persone, inadeguate, incapaci, ma ricche di fede e di speranza e di fare le cose grandi dell’Onnipotente.

 

                                                                           Tuo il nostro cuore

 

                                                                           La Tua Associazione  

 


Canta il sogno del mondo! Padre Lorenzo Rossi

                                                                 Il nostro Fare consisterà nell'Essere!

 

 

 "L’apostolo è colui che diventa annuncio. La persona che risuona con la realtà, che vibra con la Parola, per cui la Parola in lui prende corpo.

 

La Parola che viene perché prende carne."

 

 

 

"Il compito di noi cristiani è essere nella propria vita inviati itineranti vivendo con lo scopo preciso di far parte con la nostra adesione al disegno di Dio. Viviamo il mistero attraverso le nostre scelte l'incontro con il Signore diffondendo la gioia della sua Resurrezione!

 

 

 

La nostra Associazione vive un meraviglioso cammino di preghiera, studio e ricerca formandoci secondo lo spirito di fraternità e a una vicendevole edificazione proprio secondo l'ideale di Dom Adriano Grea. In tutto il mondo possiamo far conoscere la bellezza della sua Opera e trasmettere il suo messaggio di santità attraverso la nostra vita di sacerdoti e laici

 

  Padre Lorenzo Rossi Fondatore Associazione Culturale Dom Adriano Grea

                                                                                                        Presidente Padre Rinaldo Guarisco 

                                                           Vice Padre Luigi Franchini 

 

 

 

Come nostra piccola testimonianza di Associazione culturale Dom Grea, desideriamo esprimere il nostro GRAZIE a Padre Lorenzo Rossi, fondatore della nostra Associazione, proprio come lui avrebbe desiderato insieme, uniti come un coro di lode al Signore per aver avuto il dono della sua esistenza, del suo camminare con noi.

 

Il più bel messaggio che desideriamo trasmettere in suo nome è il nostro sguardo, i nostri passi colmi della luce di Dio da trasmettere al mondo, incarnando così questa profonda Speranza con la nostra stessa vita proprio come ha fatto Padre Lorenzo. Padre Lorenzo ha aperto il varco facendoci comprendere fino in fondo che la vocazione procede di pari passo con l'incontro con Dio, non è un regalo prefabbricato. La scoperta di Dio è al tempo stesso un impegno in direzione di un nuovo stile di vita intessuto con cura nella quotidianità, è una visione della propria esistenza che respira nel cuore di Dio e trabocca di gioia del credere. Colui che scopre Dio e che è abbagliato da lui, non possiede un cammino già tracciato in anticipo, non è un itinerario ben disegnato con tappe definite, vivrà momenti bui e difficolta', ma non perderà mai l'orientamento dello sguardo e lo custodirà fino in fondo nutrendosi del Dio esistente, il Dio vivente, il Dio amante, gli altri dalla sua luce vedranno e pregheranno e saranno portati verso lo splendore della stessa verità. Padre Lorenzo ci ha indicato la strada con la preghiera, con lo studio, con momenti di fraternità e soprattutto, sognando sempre nuovi itinerari, incarnando questa visione e condividendola, trasmettendoci il profondo messaggio di Dom Grea: realizzare la propria umanità e l'umanità di tutti. È dare carne alla Parola, Parola che si fa storia tramite noi battezzati, sacerdoti ( come i nostri cari Padri Cric ) e laici immersi nella bellezza della vita religiosa,  in un'esistenza  piena con lo sguardo innamorato di Dio verso lo stesso Orizzonte. "Tempo è di unire le voci e di fonderle insieme e lasciare che la grazia canti e ci salvi la bellezza" David Maria Turoldo.

 

Per concludere le parole molto significative del nostro Padre Lorenzo:

 

"Darei sempre meno importanza di essere io religioso rispetto a chi ha formato una famiglia o a qualsiasi altra scelta, penso che nelle varie scelte quello che conta è essere tutti testimoni di un Amore, di una verità. Sempre più si affaccia l'idea che non c'è uomo al mondo che non debba sentirsi quasi come un incaricato speciale di trasmettere e di vivere questa testimonianza di Amore qualsiasi cosa abbia deciso di fare, in qualsiasi scelta abbia questo proposito nel cuore.Sentire nel cuore questa fedelta' essere testimoni della Speranza, del dono che Dio ci ha fatto."

 

 

 

 

 

 

Con  gratitudine e affetto

 

 

 

 

Associazione Culturale Dom Grea


Fermati..è una storia speciale..Dom Adriano Grea

 

“Dio è lode e canta in se stesso,nel segreto della sua vita,un inno eterno che non è altro se non l’espressione stessa delle sue perfezioni nel suo Verbo e il soffio del suo amore.Quando nella sua sapienza e bontà ha creato l’universo,egli ha donato come un’eco a questo cantico eterno”

 

 

Dom Adrien Grea

 

 

 

 

 

 

 L’esperienza di Dom Grea è un meraviglioso cammino che non può essere imprigionato in fasi circoscritte. Il sogno di Dom Grea è intessuto nel disegno di Nostro Signore.

 

 

 

L’opera principale di Dom Grea “De l’Eglise” è profondamente intrecciata alla storia delle sue comunità e quest’ultime a essa. E la sua opera appunto è il riflesso del suo sogno generato dal Disegno di Dio. Scorre tra le righe della sua opera letteraria principale  la sua  visione di santità,  passo dopo passo.. nel Suo passo. La  sua visione di santità è  avvertita in relazione al clero diocesano. Le  chiese particolari sono diramazione terrene della Chiesa universale riflesso trinitario. Noi suoi discepoli chiamati a vivificare le realtà delle chiese particolari di cui facciamo parte. Facendo della nostra vita una lode a Dio senza sosta. Chiamati a un’esistenza luminosa, espressione liturgica di quell’amore che ci ha amati ancora prima della nostra nascita. Chiamati a un dialogo ininterotto con Lui attraverso la preghiera, penitenza,  digiuno e  partecipazione all’eucarestia. Attraverso una vita contemplativa. Lui ascolta noi e noi Lui. Un ritaglio di Cielo intessuto insieme.

 

 

Una santità che infatti richiama ciascuno di noi a rispondere a dire il nostro Si. Ciascuno, nel proprio cammino di battezzati. Indipendentemente dall’essere religiosi o laici ognuno con l’amore a piene mani. E’ una Chiesa quella che Dom Grea sogna fatta sulle orme di ognuno come anticipazione, riflesso di quello che ci attende quando ci ricongiungeremmo con il Signore.


Il suo cammino..

Marie Etienne Adrien Grea nacque a Lons le Saunier il 18 Febbraio 1828. Fu battezzato il 27 Febbraio nella Chiesa des Cordeliers. La famiglia poi si stabilisce  a Besancon.


 

 “L’aumonerie” (1856-1862)

Il 13 gennaio 1856 a Saint Claude prende gli ordini minori da Mons. Mabile. Il 20 settembre dello stesso anno è ordinato sacerdote avendo compiuto gli studi teologici sotto la guida di E. Hiron. Ritorna in Francia e a Baudin, nella diocesi di Saint Claude esercita il suo sacerdozio tra gli operai della officina appartenente allo zio materno e crea una maitrise, cioè una scuola di educazione religiosa ed iniziazione liturgica per bambini.

 

 

“ Aveva compreso che la liturgia,l’officio pubblico della Chiesa è il più potente mezzo di santificazione del popolo fedele, alla condizione ben inteso di essergli ben esposto e spiegato ( Mr Grevy il suo primo biografo)

 

 

 

“ E’ alla consacrazione di Notre Dame che devo la mia vocazione” Dom Grea (pag 39)

 

 


 

 

 

 

Nel 1863 è vicario generale del vescovo a Saint Claude, dove resta 18 anni. Rifiuta la nomina all’episcopato.

La maitrise di Baudin si era trasportata a Saint Claude nel 1865.

L’8 settembre 1871 Dom Grea con quattro compagni pronuncia i voti solenni nelle mani del vescovo di Saint Claude, che approva le loro regole ed istaura il servizio corale di giorno e di notte.

Nel 1876 Pio IX accorda il decreto di lode ai canonici regolari dell’Immacolata Concezione”. Il 12 marzo 1887 Leone XIII approvò e confermò l’istituto, rimandando in un momento più opportuno e l’approvazione delle costituzioni non complete. La comunità crebbe a più di 80 membri. Ciò che caratterizzava questa comunità era l’azione liturgica, lo spirito di penitenza e lo studio

La vita comune a Saint Claude

“ Siate nella pace di Dio amatevi teneramente gli uni gli altri e lavorate per avanzare tutti nel cammino della perfezione..”

 

 


Nel 1890 al seguito di difficoltà sorte con il clero della cattedrale di Saint Claude,la comunità di Dom Grea si traferisce a Saint Antoine, diocesi di Grenoble.

Qui si orienta con una grande comunità a cui erano legati piccoli priorati, i cui religiosi conservavano stretto rapporto con la casa centrale.

Il 30 settembre 1896 un decreto della congregazione dei vescovi e religiosi eresse il monastero dei canonici regolari di Saint Antoine in abbazia e Grea ricevette il titolo di abate.

Si aprirono fondazioni oltre al Canada, in Francia, Svizzera, Scozia ( Perù, Inghilterra e Italia più tardi)

 

Le impressioni di Dom Romain “ Dom Grea mi fa respirare e trovo qui un profumo di principi, di tradizioni e di vista monastica che mi ricordano i miei bei giorni di La Pierre qui Vire e i primi secoli dell’ordine monastico” (pag 102)

 

Nel 1900” Sono cinquanta. La comunità va molto bene,da ammirare..il quadro è interessante.. lo amiamo veramente. Il canto è dolce,così lieve e scorrevole.”


Dom Grea si trasferisce a Rotalier,il castello di famiglia nel comune di Sainte Agnes vicino a Lons le Saunier.

 

 

 

“ Dappertutto, dice il canonico Grevy, trasmetteva la sua dolcezza e la sua santa parola, rimase ciò che è sempre stato, disponibile e amabile con tutti”

Il castello Grea a Rotalier

 

Morte 23 Febbraio 1917

 

Mgr Maillet concluse la sua orazione dicendo “ Abitanti di questa parrocchia di Sainte Agnes siate fieri,circondatelo di onore e preghiere… Pregate per il riposo della sua anima. Supplicatelo di usare in vostro favore il suo potere presso Dio, ricorrete con fiducia alla sua intercessione”

 

Nelle sera prima di ritirarsi definitivamente i suoi figli al momento di inginocchiarsi sulla sua tomba ebbero l’impressione  come riporta  Dom de  la Venna “  emanava un profumo straordinario di pace, di fiducia soprannaturale, di gioia”.