Sentire il nostro rapporto col Signore come unico e prezioso e personale come se tu fossi l'unico amato da lui e ti senti abbracciato perdonato accolto e così in grado di dare nella tua stessa vita quello stessa tenerezza che tu per primo hai provato.
vostro Padre Lorenzo
"Nei momenti importanti della mia vita vi ringrazio perché siete sempre attenti e sensibili a dare significato gioioso alla mia vita, sono particolarmente grato al Signore della vostra presenza piena di comunione"
"Spesso nelle commemorazioni ufficiali di un personaggio si parla di raccogliere l'eredità spirituale del personaggio, ma non è un lavoro che si realizza con bei discorsi stampando i volumi, i fatti detti dell'eroe che cadano poi nel vuoto. Certo questo è importante, ma un'eredità spirituale è impegnativa. Si tratta di essere colui a cui si succede non di avere qualcosa che gli è appartenuto. È istintivo il desiderio, di permanere, di essere ricordati. Quanti monumenti, lapidi o sepolcri ne sono muti testimoni. Solo il Signore rimane, ci ricordano insistentemente i salmi. Ciò che è in Dio rimane. I santi restano o meglio rimane ciò che Dio ha operato in loro. Siamo tutti eredi di Santi come Eliseo. Il primo modo di raccogliere la loro eredità è quella di permettere a Dio con la nostra disponibilità di operare in noi, come operò in loro. "Chiunque vive e crede in me non morirà in eterno. Credi questo (Gv 11,26).
Padre Lorenzo Rossi Canonico Regolare dell'Immacolata Concezione, fondatore dell'Associazione Culturale Dom Adriano Grea
Lorenzo Rossi nasce il 22 maggio 1937 a Mairano (BS), ed è battezzato una settimana dopo nella Parrocchia cittadina di S. Andrea Apostolo. Da bambino entra in comunità nell'alunnato di Montichiari (Bs), dove trascorre non molto tempo. Si sposta quindi a Roma per iniziare gli studi secondari, interrotti dalla parentesi del noviziato, che svolge prima in Francia, nello scolasticato di Canisy in Normandia, per poi concluderlo a Roma con la prima professione dei voti religiosi, l’11 ottobre 1956. Nell’Urbe, una volta terminata nel 1959 la scuola secondaria, attende agli studi universitari presso la Pontificia Università Urbaniana de Propaganda Fide, conseguendo il baccellierato in filosofia e, nel 1964, la licenza in teologia.
Dopo la professione perpetua il 27 dicembre del 1960, il 18 marzo 1964 è ordinato presbitero nella sua Parrocchia d’origine di Mairano, e celebra la prima messa l’indomani, 19 marzo, marcando fin da subito il suo ministero per una speciale devozione personale nei confronti di San Giuseppe. Nel luglio dello stesso anno è nominato vicario parrocchiale nella Parrocchia di S. Maria Regina Pacis a Monteverde Vecchio (Roma). Sotto la sapiente guida del Parroco P. Alfredo Scipioni, Lorenzo rimane a Regina Pacis una dozzina d’anni, segnalandosi per il suo notevole impegno specialmente nell’animazione dei giovani, sia attraverso l’insegnamento della religione nel Liceo classico “L. Manara”, sia attraverso numerose altre iniziative che riscuotono il favore e l’apprezzamento di molti, in una stagione sociale caratterizzata dal disagio e dalla contestazione giovanile.
Nell'ottobre del 1976 l’obbedienza lo chiama a essere responsabile della vice-cura della Natività di Maria a Forte Bravetta (Roma). Qui P. Lorenzo spenderà il resto della sua vita, adoperandosi in tutto e per tutto per il bene della locale comunità cristiana. Grazie anche alla sua tenacia, a una “speranza contro ogni speranza” (cf. Rm 4,18), egli contribuisce, al riconoscimento dapprima canonico e poi civile della nuova entità, la Parrocchia Natività di Maria, di cui egli è, dal 1981, il primo Parroco. Anche senza disporre di adeguate strutture, tanto che l’Eucaristia si celebrava per lunghi anni in un garage, dopo un lunghissimo travaglio si arriva all’edificazione della chiesa parrocchiale, che viene consacrata nell’anno giubilare del 2000 all’interno della bellissima cornice della “Valle dei Casali”.
Pur risiedendo per lungo tempo in un appartamento adattato a casa canonica, P. Lorenzo, grazie anche all’avvicendamento di numerosi confratelli sacerdoti e seminaristi che lo affiancano nel ministero, cerca di dotare la comunità cristiana della Natività di Maria di una solida formazione cristiana. Ecco allora l’impegno nella lectio divina, nella catechesi, sia per l’iniziazione cristiana e gli altri sacramenti sia per gli adulti, nella carità e, soprattutto, nella liturgia. P. Lorenzo, fedele discepolo e innamorato di D. Gréa, ha amato lo splendore della domus Dei, per la quale ha profuso ingenti risorse, sforzandosi altresì di inculcare nel popolo a lui affidato una forte sensibilità liturgica, da cui promana ogni virtù della Chiesa.
Con l’avanzare degli anni, il 1 settembre 2013 egli termina il suo ministero di Parroco, ma continua la sua presenza attiva nella parrocchia della Natività di Maria, ufficialmente come collaboratore parrocchiale, ma, un po’ per tutti, come “parroco emerito”. Nel frattempo si adopera anche per diffondere, sia tra i confratelli, sia tra i laici, la conoscenza della vita e del pensiero di Dom Adrien Gréa, dando vita anche a un’associazione culturale a tal fine dedicata.
Progressivamente le forze vengono meno, ma Padre Lorenzo resta al suo posto, indefesso, fino all’autunno del 2022. In quel periodo, a motivo di problemi intestinali, subisce un delicato intervento chirurgico, dal quale non riesce a riprendersi, fino ad andare incontro alla sua Pasqua, circondato da alcuni confratelli, familiari e parrocchiani, la sera del 2 gennaio 2023.
I medici che con tanta cura lo hanno assistito, hanno riferito che P. Lorenzo non era molto collaborativo negli ultimi giorni, perché già proiettato altrove. Questo “altrove” è per lui l’incontro con il Risorto, amato e servito in più di 66 anni di vita religiosa e 58 di ministero sacerdotale.
Le esequie sono celebrate dapprima nella sua “creatura”, la Parrocchia della Natività di Maria, il 4 gennaio, e poi l’indomani nella chiesa del suo battesimo, a Mairano, dove anche è sepolto nel settore del cimitero dedicato ai sacerdoti, testimoniando così un legame con la sua terra d’origine che mai si era interrotto né affievolito nonostante avesse trascorso quasi tutta la sua vita nell’Urbe.
Dalla personalità forte e a volte complicata, ma anche delicato attento e premuroso, P. Lorenzo ha amato fino alla fine la Comunità CRIC e i fedeli a lui affidati, e resta per tutti un testimone di fede nel Signore della vita, che lo avrà accolto dandogli la ricompensa promessa ai buoni operai del Vangelo.
Canonici Regolari dell'Immacolata Concezione