FESTE PROPRIE DELLA CRIC PER LA SANTA VERGINE
L’Immacolata Concezione, festa titolare dei C.R.I.C.
La Natività, anniversario dei voti perpetui di D. Gréa e dei suoi primi quattro compagni (1871) nelle mani di mons. Nogret, vescovo di Saint Claude, e giorno scelto anche come inizio per il noviziato.
La Presentazione della Vergine, giorno della professione per molti.
Fedeltà di Maria ai piedi della croce
Dom Adriano Gréa
Contempliamo Maria ai piedi della Croce, Gesù le dice: “Ecco tuo figlio” con riferimento a San Giovanni e nella sua persona tutti gli uomini. Quindi rivolto a San Giovanni: “Ecco tua madre” con riferimento a Maria. Quando rivolto a Pietro gli dice “tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa” gli conferisce la solidità che spetta alla Chiesa. Quando Gesù chiama, opera, la sua parola è efficace: “Dixit et facta sunt”, tanto che quando dice a Maria mostrandogli San Giovanni “ecco tuo figlio”, lo dice per dotarla di un cuore di madre per noi e quando dice a San Giovanni “ecco tua madre”, lo dice per dotarlo di un cuore di figlio per Maria. Noi possiamo opporre resistenza a questa azione di Dio in noi. Questa pur essendo efficace rispetta la volontà: possiamo ostacolarla, come anche lasciargli piena libertà di agire nel nostro cuore. Oh! Maria voglio che la parola di Gesù operi in piena libertà nel mio cuore per suscitarvi sentimenti di vero figlio verso la madre. Quali sentimenti? L’amore, la confidenza e la riconoscenza. L’amore, come quello che spetta alla mamma che ci ha nutrito e custodito nella culla. La confidenza, siete dolce e sommamente potente. La riconoscenza, perché a voi devo tutto, Dio ha così tanto amato gli uomini da donar loro una madre, la madre del Figlio suo per cui noi vi dobbiamo Gesù. Questo il modo come sarò vostro figlio e voi mia madre. Una madre si prende cura del figlio, lo riprende, lo orienta e lo preserva con la sua saggezza. Oh! Maria poiché sono un bambino incapace di prevedere qualcosa, custoditemi, ammonitemi, correggetemi e educatemi. Quando fate crescere in me l’immagine di Gesù vostro Figlio? Sì, quel Gesù che portate in braccio, che stringete al vostro petto vuole concedermi un posto sulle vostre ginocchia accanto a Lui. Vuole che sia un suo fratello e voi non vi opporrete a che io, povero peccatore, abbia un posto vicino al Figlio di Dio. San Bernardo nella omelia di questa notte diceva: cosa? Oh! Maria, invece del Figlio di Dio vi viene consegnato un misero uomo? Hélas! ecco cosa io sono, la natura umana in sé considerata non è che debolezze. Gesù vuole che questo voi prendiate e stringiate nelle vostre braccia. Oggi noi celebriamo questo grande mistero, Maria madre degli uomini e degli eletti.Quanto le costa essere nostra madre? Le sofferenze di Gesù e la sua immolazione.
Infatti è ai piedi della croce che Gesù ci affida a lei. La lancia che attraversò il cuore di Gesù, trafisse anche il cuore di Maria così che anche lei viene immolata insieme a Gesù, contrariamente a quanto prescritto dalla vecchia legge era vietato immolare, nello stesso giorno, sull’altare l’agnello e la madre. Il sacrificio è compiuto. Gesù ha reso l’ultimo respiro, la sua anima è separata dal corpo, ma la divinità non ne è separata tanto da essere
ancora ritenuto il corpo del Figlio di Dio.
A questo punto ecco avvicinarsi Giuseppe d’Arimatea e Nicodemo. Con grande rispetto e devozione salgono sulla croce, sollevano il corpo, lo staccano dai chiodi, lo discendono e lo pongono tra le braccia di Maria. Si tratta dello stesso Gesù che ha presentato ai pastori e ai Magi perché l’adorassero. È quello stesso Gesù che stringeva al suo petto nella sua fuga in Egitto e che ora riceve tra le sue braccia quale vittima. È sotto questa
forma che in questi giorni lo adoriamo. Oh, chi mai potrà descriverne il grande dolore che l’affliggeva. La pietà popolare ha riservato una forte e universale devozione a Maria che sostiene sulle sue braccia il corpo di Gesù immolato. È questo il motivo per cui ora viene considerata sede della sapienza, nuova sede che l’amore si è scelta.
La devozione a Maria Santissima di Dom Adrien Gréa
Dom Gréa aveva per la Vergine Maria una devozione filiale che portava sempre nel suo cuore.
C’è un profondo legame Gréa instaura tra la devozione a Maria e quella a Cristo. Nelle sue stesse parole "Ricordatevi che la devozione alla Vergine è la misura della pietà che noi abbiamo per Gesù Cristo e Dio. Chi non ha la devozione per Maria, non l’ ha per Gesù…perché Maria è la Madre del bell’amore…la madre della pietà". La spiritualità del Gréa può essere racchiusa in queste parole: preghiera e sacrificio, con Maria, per amore del Cristo e della Chiesa, suo corpo mistico.
Dom Adriano Gréa non dimentica la profonda connessione che c’è tra Maria e la Chiesa: "La Chiesa è la sposa; Maria è la madre”. E’ Maria che deve formare e preparare la sposa del Figlio". In un momento particolarmente felice della sua riflessione e profondamente pieno di significato così continua :"La madre e la sposa: il sacrificio che Nostro Signore ha offerto sulla croce non è solo oblazione dell’umanità concepita nel seno di Maria, ma essendo questa umanità compendio della creazione, una tale oblazione diviene oblazione dell’intera opera di Dio. Due sono le persone per mezzo delle quali questa opera di Dio si riannoda a Cristo: Maria e la Chiesa, Maria sua madre e la Chiesa sua sposa. E’ lei che donando a Gesù un’umanità, le dona la materia per il suo sacrificio, ma donandola a Gesù, la dona anche alla Chiesa…Gesù nel suo sacrificio presenta al Padre quanto ha di più caro: sua Madre e la sua Sposa. ..la vita di Maria è un insieme misterioso ed ineffabile di dolori e di gioie…Maria è madre della Chiesa. In Gesù che si offre per la Chiesa, è Maria che si offre per lei. …Maria ha generato senza dolori Gesù nella gioia del Natale e generato noi ai piedi della croce nelle sofferenze del Figlio suo Gesù".
La sua devozione era presente quotidianamente, ad esempio amava recitare con la sua comunità Ave Maris stella tutte le sere e chiedeva di pregare per lui Maria Santissima.
In occasione della festa dell’Immacolata del 1906 definita da lui” Dolce e cara festa” Dom Adriano Gréa scrive ”Non dimenticatevi mai che essendo canonici regolari dell’Immacolata Concezione, siamo di suo dominio speciale, sotto la sua protezione costante e speciale.
Noi abbiamo diritto alla sua protezione e noi abbiamo il dovere di renderle omaggio, sempre, sempre”
Dom Ignazio DelaVenna ci racconta nella festa di Natale del 1916”Nonostante il peso degli anni Dom Gréa volle presiedere l’officio della mattina, delle lodi, dei vespri e prendere parola per ricordare alla popolazione di Baudin il meraviglioso amore di Nostro Signore per gli uomini ”Alla fine della Messa rivolgendosi a Dom Ignazio ho dimenticato una cosa imperdonabile. Mi sono dimenticato di parlare della Santa Vergine alla fine dell’omelia. Ma, Padre la vostra intera omelia era dedicata al mistero della Santa Vergine e al nostro Signore. No figlio mio.
Dobbiamo far sì che la Santa Vergine abbiamo il suo posto speciale quando parliamo al pubblico”.
Possiamo concludere con alcune bellissime parole dello stesso Dom Grea “Dio tutto ci ha donato per mezzo di Maria, poiché per suo mezzo ci ha donato Cristo:"Come Dio ci ha donato il suo Figlio unico per Maria, è per Maria che tutto abbiamo ricevuto".E ancora "Gesù ci vuole là dove Egli è, ma, prima di introdurci con Lui nella gloria del Padre, vuole che con Lui abitiamo in quella della madre".
Da Vernet " Dom Gréa pag 84-85
"Profumo di Santità"..
Spesso Dom Gréa ripeteva queste parole”Che il buon Dio ci doni dei santi” ma era lo stesso Don Grea ad emanare profumo di santità come ci dice Dom Paul Benoit La sua figura non passava “Dom Gréa dominava talmente tutti i suoi religiosi attraverso la superiorità della sua intelligenza, la grandezza ma anche l’amabilità delle sue virtù,per il suo farsi benvolere da tutti, per i suoi servizi alla Chiesa..
Noi guardavamo Dom Gréa per essere stato come un uomo di lume e un santo tutto bagnato nelle luci divine, unendo il tutto alla prudenza di un anziano alla bontà di un santo”.
Un domenicano Padre Constant ha detto di Dom Gréa “Guardare il fondatore e riconoscere in lui l’uomo di Dio era la stessa cosa…questi uomini così forti nel loro operato sono una razza a parte. Non vale la pena cercare paragoni. Gli uomini medi non hanno niente che gli assomigli.
Un giorno un cardinale si mise in ginocchio e gli chiese di benedirlo. Dom Gréa si inginocchiò lui stesso protestando che doveva essere lui a benedirlo. Dom Biehler raccontando questa scena della quale era testimone scrive” Io restai là davanti a loro due,confuso nel vedere due santi nell’essere così umili.
Nella stessa linea tante testimonianze quella di Dom Augustin Roux, Dom Martin Kessler, Dom Pierre Duval, Dom Athanase Desrosiers.
Possiamo utilizzare le parole del poeta Louid Le Cardonnel che in seguito a una visita a Sant’Antonio per consultare Dom Grea sulla sua vocazione sacerdotale riassume in tre parole la sua personalità ”Grande teologo,uomo dell’antichità,uomo di Dio.
estratto ”Dom Grea” di Mgr Felix Vernet (Labergerie 1828-1917)
La parola chiave del lettore:
Siete occhi che guardano e che sognano!
Continuate a sognare, a inquietarvi, a immaginare parole e visioni che ci aiutino a leggere il mistero della vita umana e orientino le nostre società verso la bellezza e la fraternità universale.
Aiutateci ad aprire la nostra immaginazione perché essa superi gli angusti confini dell’io, e si apra alla realtà tutta intera, nella pluralità delle sue sfaccettature: così sarà disponibile ad aprirsi anche al mistero santo di Dio. Andate avanti, senza stancarvi, con creatività e coraggio!
Papa Francesco